Il Rotary Club di Canosa di Puglia, con la collaborazione del Rotaract ed il patrocinio del Comune, ha organizzato presso il CRSEC, il giorno 22 settembre a. c. , una manifestazione per premiare i giovani diplomati delle scuole medie superiori della città, meritevoli di aver ottenuto il massimo dei voti.
L'evento, divenuto ormai tradizionale, alla sua sesta edizione, testimonia la particolare attenzione dei due club service locali al mondo giovanile studentesco.
Il Presidente del Rotary Dott. Prof. Giuseppe Palumbieri rivolge i saluti a tutti i convenuti, compiacendosi per la presenza di un numero elevato di giovani.
Il sindaco, Avv. Roberto Morra, dopo i saluti pone accento sull'importanza della scelta della facoltà universitaria, che deve coniugarsi con gli interessi personali e con le opportunità lavorative e richiama la responsabilità di chi dovrà rappresentare la classe dirigente del paese, a cui è affidato il benessere dei cittadini.
L'Assessore alla Cultura, Dott.ssa Maria Gerardi, nel suo intervento si congratula con i giovani per l'impegno profuso e si sofferma sui sacrifici che i genitori dovranno affrontare per consentire loro il prosieguo degli studi.
Conclusi i saluti, il Presidente analizza brevemente le finalità del Rotary. La visione del mondo del Rotary e l'azione dei Rotariani afferma, è da sempre ispirata ai principi di tolleranza, di valorizzazione del merito, delle diversità professionali, sociali, religiose ed etniche, di solidarietà, di inclusione sociale e di servizio nei confronti dell'uomo, in un'ottica di rivalutazione dei diritti universali dell'uomo e della sua centralità nell'universo sociale, politico ed economico.
L'uomo Vitruviano di Leonardo, ben rappresenta questo universo valoriale e costituisce il segno simbolico della visione del mondo progressista, per cui dalla crisi della società contemporanea può emergere un mondo nuovo, nel quale i diritti dell'uomo e la sua libera attività creatrice siano al centro della convivenza umana e promotori dello sviluppo sociale ed economico. Il Presidente prosegue con l'invito a riflettere sul momento difficile della vita giovanile, in cui dalla fervida spensieratezza dovranno maturare delle scelte esistenziali consapevoli; dalla faticosa ricerca di un'identità personale pervenire alla autodeterminazione per essere dei buoni cittadini.
Ben rappresenta questo "momento di passaggio" l'incipit del romanzo di Joseph Conrad "La linea d'ombra".
"Soltanto i giovani hanno momenti simili. Non sto parlando dei giovanissimi. No. I giovanissimi, in effetti, non hanno momenti; è il privilegio della prima giovinezza di vivere in anticipo sui propri giorni, in quella bella continuità di una speranza che non conosce né pause, né introspezione. Ci si chiude alle spalle il piccolo cancello della fanciullezza e si entra in un giardino incantato, dove anche le ombre splendono di promesse e ogni svolta del sentiero ha una sua seduzione. Non perché sia una terra inesplorata. Si sa bene che tutta l'umanità è passata per quella stessa strada; è il fascino dell'esperienza universale, da cui ci si aspetta una sensazione non comune o personale: un pezzetto di se stessi.
Riconoscendo le orme di chi ci ha preceduto, si va avanti eccitati e divertiti, accogliendo insieme la buona e la cattiva sorte - le rose e le spine, come si usa dire - il variegato destino comune che ha in serbo tante possibilità per chi le merita o, forse, per chi ha fortuna. Già. Si va avanti. E il tempo, anche lui va avanti; finché dinanzi si scorge una linea d'ombra che ci avvisa che anche il tempo della prima giovinezza è trascorso".
Si procede alla premiazione dei diplomati, a cui viene consegnato un attestato di merito e in omaggio l'opera di L. Pirandello: "Il fu Mattia Pascal".
Un'opera, un invito a mantenere intatta l'identità personale, in una società che spesso la frantuma, e l'Uomo da "Uno" diventa Nessuno e Centomila.
Il Presidente, soddisfatto dell'interessante serata, conclude augurando a tutti giovani che, nelle sfide della vita, il loro sentiero sia sempre illuminato dalla luce della Bellezza e della Verità.
Maria Teresa Pellegrino